Pubblicare un’app negli store

 Pubblicare un’app negli store

Per pubblicare un’app negli store sono richiesti specifici standard qualitativi.

Creare un’app può essere relativamente semplice ed economico, ma creare un’app che risponda agli standard richiesti dagli app store (in particolare da Apple Store) è cosa ben più complessa.

La distribuzione delle app è in gran parte gestita da appositi distributori digitali detti “app store” e appartenenti ad un determinato sistema operativo. I due store più noti sono Apple Store per il sistema operativo iOS e Google Play per il sistema operativo Android. In entrambi questi store si trovano solo applicazioni compatibili con il sistema operativo del dispositivo mobile che si sta utilizzando.

Mentre Apple Store è l’unico esistente per il sistema operativo iOS, diversa è la situazione per Android che dispone di diversi distributori digitali (quello ufficiale è Google Play ma esiste anche App-Shop di Amazon e diversi altri).

Pubblicare un’app negli store: quando è fondamentale

Pubblicare un’app negli store non è sempre fondamentale: se parliamo ad esempio di un’app riservata ai dipendenti di una determinata azienda non sarà rilevante, poiché gli utenti target sono raggiungibili per via diretta nella sede di lavoro. Per far scaricare un’app ad un nuovo utente è infatti sufficiente inviare un link, senza necessità di passare attraverso uno store.

Pubblicare un’app negli store è fondamentale quando l’app è rivolta al grande pubblico, ma per essere presenti all’interno di essi è necessario rispondere ad una serie di requisiti (che differiscono nel caso di Apple Store e Google Play).

Gli standard da rispettare sono particolarmente rigidi nel caso di Apple. Non è sufficiente il semplice utilizzo del codice nativo iOS (non sono infatti ammesse web app) ma è indispensabile rispondere a delle linee guida che si basano su 5 pilastri (Sicurezza, Prestazioni, Business, Design, Aspetti legali) e che impongono alle app di essere sicure, di offrire un’ottima esperienza utente, di rispettare la privacy, etc…

Apple dichiara di non approvare il 40% delle app. Dal 2016 sono inoltre state rimosse più di 1,4 milioni di app da Apple Store perché non aggiornate o incompatibili con i più recenti sistemi operativi.

Apple: standard elevati all’interno dello store

Nel sito Apple al link https://www.apple.com/it/ios/app-store/principles-practices/ si possono leggere alcune dichiarazioni che rendono bene l’idea di come Apple tenga ben in ordine il proprio store in modo da preservare un alto livello qualitativo delle app presenti all’interno:

 

“È il nostro store. E rispondiamo di tutto quello che ci trovi.

Ne siamo convinti: quello che trovi nel nostro store ci rispecchia.

Quando scarichi un’app, deve funzionare come promesso. Ecco perché le controlliamo attentamente una per una.”

 

Sono frequenti i casi di piccoli imprenditori digitali rimasti delusi dalle dinamiche che emergono in fase di pubblicazione negli store. Optare per soluzioni low cost nella fase iniziale di creazione dell’app porta spesso a brutte sorprese in una seconda fase:

  • scarse performance grafiche / di caricamento che compromettono la user experience
  • scarsa possibilità di personalizzazione delle funzionalità
  • scarsa visibilità dovuta a non ammissione negli store (o necessità di sostenere extra costi non previsti per adeguare l’app)

Assume dunque un’importanza fondamentale l’affidabilità e l’esperienza delle persone a cui si affida il proprio progetto: solo un’agenzia specializzata e con comprovata esperienza potrà garantire la creazione di un’app ben curata e adatta alla pubblicazione negli store (in particolare su quello di casa Apple).

Clicca qui per saperne di più su come capire a chi affidare la costruzione di un’app

Clicca qui per conoscere i principali motivi per cui Apple store si può rifiutare di pubblicare la tua app

Michele Zanin

Mi sono laureato all'Università Bocconi specializzandomi in media management e marketing. Le mie prime esperienze sono state nel campo della comunicazione per il settore pubblico ed istituzionale (European Space Agency ed APSS di Trento) mentre oggi lavoro come consulente per diverse realtà nei campi dell’intrattenimento digitale, social media marketing e sviluppo app mobile.